Bardolino – 21/06/2009
A soli sei giorni dopo “l’impresa” di Gaggiano, ci aspetta un impegno ben più impegnativo, l’olimpico di Bardolino! Le previsioni preannunciano tempesta ma questo non può spaventare un vero triatleta…arrivati sul posto è veramente stupendo, ottima organizzazione, tantissima gente pronta a fare il tifo e 1170 partenti.
Appena prima della partenza assaggio l’acqua e mi rendo conto che non è poi caldissima, il tutto condito da un forte vento trasversale, mi vedo già ripescato sulle montagne russe a Gardaland! Eccoci al via, la mia preoccupazione principale era la schiena, bloccata in settimana e dolorante fino alla mattina stessa, ma una volta suonata la tromba, l’adrenalina e l’agonismo fanno dimenticare tutto e nuoto a testa bassa. Prendo come riferimento la fila di boe e dopo 200m mi trovo da solo, vedo tutto il gruppone alla mia destra, ma io penso “beh almeno faccio meno strada…”. Dopo il giro di boa il delirio più completo, non ho visto una volta che sia una la boa per la direzione, mi sono trovato in mezzo ad un ammasso di 3 batterie quindi mi sono fatto allegramente trasportare. Sapevo che la frazione di bici sarebbe stata impegnativa, subito una salita da spezzarti le gambe e un continuo saliscendi. Aggiungici un gruppetto incapace che non tirava e il gioco è fatto, gambe dure, tanta fatica, pochi risultati e una sete pazzesca!! così ho scolato mezza borraccia poco prima della zona cambio, mai errore fu più grave! Nella corsa non riuscivo a spingere e a respirare bene, l’ombra di me stesso. Mi sono pure fermato a camminare, mi avranno passato sì e no 100 persone il primo giro e una 30ina il secondo. Verso la fine mi è passato il dolore e ho iniziato ad entrare a regime, anche se ormai il danno era fatto, quindi al ristoro dove fornivano la birretta fresca l’ho presa, “tanto peggio di così!”. In ogni caso ho chiuso contento con un bel 2h 44′ e 54” che per il primo triathlon olimpico della stagione non è male!