Il Passatore 2016 del nostro Gianfranco
La mia prima 100… Il Passatore.
Era da un po’ che mi ronzava in testa questa gara. Volevo provarla. Volevo capire se potevo essere alla sua Altezza.
A gennaio inizio a guardare il sito, a cercare gli allenamenti. Li trovo direttamente sul loro sito, sono di Orlando Pizzolato. Dopo averli studiati mi sembrano alla mia portata.
Inizio così il 29 di febbraio per un allenamento che mi porterà a correre tutti i giorni per 3 mesi con corse veloci, ripetute ( mi sono inventato anche le ripetute in salita), fartlek e lunghi. Inizio a macinare km, ringrazio il mio territorio di Varese e provincia che mi permette di alternare strade piane con strade in salita e discesa.
Ho visto tante albe in questo allenamento, partendo alle 5 di mattina per andare al lavoro con un lungo mattutino di 20 km. Una percorrenza media settimanale di 100/120 km. Finché arriva il giorno del lunghissimo. Giro del lago di Varese più giro del lago di Comabbio più un altro pezzo per aggiungere strada.
Sensazioni buone, qualche dolore, ma…… Si può fare. Mi iscrivo.
Ho voluto aspettare per vedere se il corpo reagiva bene. Test positivo. Ho avuto qualche giorno con crisi di corsa, stanchezza, malavoglia, svegliarsi all’ alba è dura; cercare di essere presente in famiglia e non far pesare gli allenamenti è dura.
Poi arriva il grande giorno. Venerdì 27 parto alla volta di Faenza. Ritiro pettorale, giornata all’ insegna del relax aspettando il sabato.
Quasi in un sogno, non me ne rendo conto ancora, sabato mi ritrovo sul pullman che mi porta da Faenza dove ho il campo base ( mio suocero con il camper) in direzione Firenze.
In un attimo la mattina passa e mi ritrovo con tanti amici ad aspettare il colpo del via. Ci siamo. 30 gradi. Sono le 15. Si parte. Caldo pazzesco.
Iniziamo subito ad attaccare tutti i ristori, le fontane , gli zampilli di acqua che le persone ci fanno trovare ai lati della strada. Gente collassata dopo pochi km, un’ambulanza che passa a prendere un corridore a terra. Via, su in direzione di Fiesole e poi del passo della Colla. Mi lascio dietro il fratello del petomane, sconvolgente, sembrava una lambretta smarmittata, piano piano mi avvicino al punto più alto della corsa. Passo della Colla, 913 s.l.m. al 50esimo km.
Arrivo al cambio, cerco con disperazione la mia sacca in mezzo alle altre. Mi cambio la parte superiore. Sotto meglio non togliersi le scarpe. Maglietta lunga e gilet, frontale e riparto.
Inizia la discesa. Evito le maledette macchine al seguito (facile correre con l’ aiuto da casa) e inizio la seconda parte della corsa.
Faccio fatica a correre piano, mi costringo a rallentare, poi il corpo inizia a protestare. Dolore al quadricipite destro spalle, fiacca sotto il piede sinistro. Al 70esimo la mia prima crisi di gambe. Faccio fatica ad arrivare al 75esimo dove decido di farmi fare un massaggio.
Operatori gentili e bravi mi sciolgono le gambe e mi permettono di ripartire nel buio della notte. Mi mangio un po’ di pasta in un ristoro, c’è anche il Tavernello, la mortadella e l’uovo sodo ma penso che avrei ricordi poi fino a natale, sono quasi stanco di mangiare mele, banane,limone, uva sultanina. Ho deciso di evitare sia in allenamento che in gara qualsiasi gel o altro di chimico.
80esimo km. Sto crollando. Non capisco se sto per svenire. Mi trascino fino all’ 85esimo. Faccio incetta di zucchero. Inizia a mancarmi il mio letto. Ho sonno, sono stanco, non ce la faccio più, avevano ragione, una cento km è una gara di testa più che di fisico.
Sennonché al 90esimo trovo Andrea. Non so chi sia, so solo che inizio a correre con lui. Un buon passo. Circa 6 al km. Andiamo avanti fino all’ ultimo ristoro.
Ci dicono “partite”, “fatevi valere”! Giovani volontari. L’ anima di questa gara. Via.
Ultimi 5 km. Si parte tranquilli al nostro passo. 96, 97, si avvicina una donna, 98, accelero e vedo che tengo. Andrea si attarda. 5.30 al km; boh, non so dove ho la forza.
99. Ci siamo, la gente mi incita, sono le 3.30 di mattina e trovo tanta gente attorno a me.
100. Ce l’ ho fatta. 100. In 12 ore, 32 minuti e 22 secondi (tempo reale).
Non ci credo. Mi sembra un sogno.. Tanti sacrifici, tanti km e finalmente posso dire….
Ce l’ho fatta.
Pettorale 2550, 502esimo assoluto su 2047 arrivati.
Grazie a chi mi ha sostenuto in questo mio allenamento dandomi la forza, grazie a chi ha creduto in me, a chi mi ha osannato.
Non ho fatto niente, ho corso, non sono nessuno. Sono solo un corridore di 47 anni.